
Marsiglia, anni ’90. Dopo anni di assenza, Ugo torna a Marsiglia per vendicare Manu, l’amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, il poliziotto Fabio Montale, il compito di fare giustizia.
Ugo, Manu e Fabio sono cresciuti come fratelli nei vicoli malfamati del Panier. Figli di immigrati, senza futuro, hanno inseguito il sogno di una vita migliore dedicandosi a furti e rapine. E soprattutto hanno amato la stessa donna, Lole, la zingara. Poi le strade si sono separate: Manu si è perso in giochi criminali più grandi di lui, Ugo è partito, Fabio è diventato uno sbirro.
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Alcuni libri sono immensi. Talmente grandi che, commentandoli, si ha quasi il timore di profanarli. La trilogia dedicata a Fabio Montale, di cui Casino Totale è il primo episodio, appartiene a questa categoria, almeno per me, che proprio grazie a Izzo ho imparato ad amare il Noir. E Casino Totale, oltre ad essere la pietra miliare da cui ha preso avvio il Noir Mediterraneo, è l’essenza stessa del Noir.
La trilogia – composta dai romanzi Casino Totale, Chourmo e Soléa – è un capolavoro, sotto moltissimi punti di vista. La sua prosa, cruda, graffiante, volutamente scarna, ricalca la metrica della poesia. La malinconia permea ogni parola e la musica accompagna ogni momento saliente della narrazione.
Nessuno mai ha saputo raccontare l’essenza di una città come Jean-Claude Izzo: Marsiglia non è solo una scenografia statica, ma è parte della storia stessa, con la sua gente, i suoi colori e i suoi sapori. Una città difficile, fatta di povertà, immigrazione, banditismo, ma anche di scenari mozzafiato. Un melting pot mediterraneo dall’equilibrio instabile, in cui la crisi economica legata al declino del porto e della siderurgia soffia sul fuoco dell’intolleranza razziale, e in cui la delinquenza locale non è che la longa manus della camorra napoletana. In questo contesto, la gangster story che l’autore francese ci racconta si distacca nettamente dai clichés dettati dal collaudato noir-hard boiled americano, fatto di bulli e pupe. I criminali marsigliesi, sono il prodotto di una società allo sbando, della disperazione, della deriva politica e, ammettiamolo, hanno anche una loro etica morale e un’aura di fascino indiscutibile. E le donne non sono bambole, ma personaggi forti ed emancipati, in cui intelligenza e sensualità si fondono in alchimie irresistibili.
Fabio Montale, il protagonista di questa serie noir, porta in sé molti tratti autobiografici dell’autore stesso: le origini partenopee, un passato nelle truppe coloniali, l’amore per la musica e per la letteratura, l’orientamento politico; ma nel contempo ha anche il physique du rôle dell’eroe romantico, virile e seducente.
I libri di Izzo trasudano un’incredibile sensualità. Permettono al lettore di scoprire Marsiglia – e i personaggi che la popolano- a fior di pelle, evocando sensazioni, odori, sapori, suggestioni poetiche e musicali.
L’AUTORE
Jean-Claude Izzo era figlio di Gennaro Izzo, italiano, nato vicino a Salerno, e di Isabelle Navarro, figlia di emigrati spagnoli. Inizia fin da bambino a scrivere storie e poesie, ma come la maggior parte dei figli di immigrati, verrà iscritto a una scuola tecnica. Nel 1963 entra inizia a lavorare nella libreria “La Clarière” e nel frattempo milita all’interno di Pax Christi, movimento cattolico pacifista. Chiamato al servizio militare, come pacifista viene messo nel battaglione disciplinare a Djibuti, in cui fa uno sciopero della fame perdendo 15 chili. Nel frattempo scrive per il giornale dell’armata.
Nel 1966, rientrato a Marsiglia riprende il lavoro e la sua militanza. Entra nel Psu e conosce Marie Hélène Bastianelli con cui si sposa. Verrà candidato alle elezioni del 1968 per il Pse, ma dopo poco entra nel Pcf e collabora attivamente con il quotidiano comunista di Marsiglia, «La Marseillaise Dimanche».
Nel 1970 inizia a pubblicare una raccolta di poesie e a lavorare come bibliotecario. La sua attività giornalistica e di scrittore prosegue.
Nel 1978 si separa e poi si licenzia dal giornale. Dalla fine del 1980 collabora con altri giornali, con la radio “Forum 92” e partecipa alla creazione della rivista «Orion» con Bruno Bernardi.
Dal 1987 va a vivere a Parigi e oltre ai romanzi e alle collaborazioni giornalistiche scrive sceneggiature di film e testi di canzoni. Nel 1996 lascia Parigi e va a vivere a Saint Malo con Laurence Rio, con cui l’anno successivo si trasferisce definitivamente in Provenza. Nel 1998 si separa anche da Laurence e dopo pochi mesi inizierà, già stanco e malato, una relazione con la fotografa Catherine Bouretz con cui si sposa nel febbraio 1999 e con cui torna a vivere a Marsiglia.
Viene a mancare nel 2000.
Le sue opere sono state pubblicate anche in Italia, in particolare da E/O. Tra i suoi romanzi più noti ricordiamo Il sole dei morenti, Casino totale, Marinai perduti, Solea, Chourmo.

